SARS-CoV-2: solo polmoni?
Nell’immaginario collettivo, questo virus che ha condizionato e condizionerà ancor di più in futuro la nostra vita, ha come obiettivo principale i polmoni.
Se questo è vero per i risvolti più gravi della infezione, infatti si muore per mancanza di ossigenazione, questi virus possono entrare anche in numerosi altri tessuti.
Alcuni lavori scientifici evidenziano, infatti, che in alcuni organi quali l’intestino, il cuore e il rene, vi sono più recettori per SARS-CoV-2 che nei polmoni.
Probabilmente essendo le manifestazioni polmonari quelle più gravi, i medici si sono soffermati, soprattutto nelle fasi iniziali della pandemia, più su questi aspetti rispetto a tutti gli altri apparati.
Una più approfondita lettura dei dati che nel tempo sono andati consolidandosi, ci permette di dire che anche l’apparato digerente può essere interessato clinicamente da questi virus e una rivalutazione critica pone intorno al 20% di tutti i pazienti con malattia conclamata coloro che presentano disturbi digestivi (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, ecc.).
Altro dato interessante che emerge, è che a una negativizzazione dei temponi naso-faringei può permanere positività di quelli fecali per cui se non viene mantenuta una corretta igiene della mani e dei servizi igienici, vi può essere trasmissione definita tecnicamente oro-fecale.
Se ricordate questo è stato proprio l’argomento di un post precedente riguardante la necessità di una frequente pulizia dei servizi igienici nelle scuole e un numero adeguati di essi.
Qui di seguito troverete un nostro articolo sull’argomento recentemente pubblicato in una rivista scientifica.
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